Non è mai stata annullata l'ordinanza del 2010 del sindaco Valerio Avesani che vieta l'acquisto dei botti ai minori di 14 anni e la loro esplosione a distanze inferiori a 500 metri dalle abitazioni anche isolate, dispensando ai trasgressori sanzioni salate da 25 a 500 euro. Per coinvolgere i ragazzi nel rispetto della regola che in prossimità di Capodanno è spesso disattesa, anche quest'anno c'è stata la terza edizione di «Non sono uno scoppiato», organizzata dalla polizia locale di San Martino Buon Albergo nell'aula magna dell'istituto comprensivo Berto Barbarani. Gli agenti, i vigili del fuoco e i volontari della Croce Blu e della Protezione civile hanno spiegato ai ragazzi di prima e seconda media i pericoli legati all'utilizzo di botti, mortaretti, bengala, girandole, petardi e razzetti, fuochi di ogni genere, che sui più piccoli esercitano un fascino irresistibile.
«Scoppiare petardi mette a rischio la propria incolumità e quella delle persone che ci stanno vicino. Vale veramente la pena rischiare?», ha chiesto Avesani rivolgendosi agli alunni, «o non è meglio spendere questi soldi in un gesto più civile di donazione a quanti in questo momento economicamente difficile sono in crisi per comprare il necessario, non il superfluo?». Dopo la serie di immagini di motorini e auto distrutte dallo scoppio di petardi, il sindaco ha ricordato che «dietro agli oggetti che vengono distrutti dall'utilizzo incosciente dei petardi ci sono persone che hanno lavorato sodo per riuscire a risparmiare e comprarli e un atto stupido e incosciente può mettere in crisi un'intera famiglia».
Il comandante della polizia locale Castrese Coppola si è fatto testimone di un caso concreto visto con i propri occhi: «Un vostro coetaneo, che abita vicino a casa mia, ha perso alcune dita di una mano nello scoppio di un petardo nella notte di Halloween dello scorso anno. Non sempre le cose vanno come vorremmo, per questo siete invitati a fare un utilizzo attento e responsabile dei botti». All'incontro, a cui hanno partecipato anche la dirigente scolastica Anna Paola Marconi e gli insegnanti delle classi coinvolte, era presente anche il caposquadra dei vigili del fuoco di Verona Paolo Peroni, che ha mostrato ai ragazzini alcune immagini di incendi di auto e abitazioni a causa dei petardi: «I botti possono diventare innesco di incendi di grossi dimensioni e di gravi danni alle cose e alle persone. È immancabile che ogni anno, all'avvicinarsi della scadenza di Capodanno, dobbiamo sottrarre tempo a interventi urgenti e gravi per intervenire su incendi causati da botti e petardi», ha detto citando alcune regole di comportamento importanti: acquistare solo petardi adeguati alla propria età, accompagnati da un genitore e solo da rivenditori autorizzati che garantiscano sulla qualità del materiale; non raccogliere petardi inesplosi, anche se apparentemente spenti, e utilizzare i botti solo all'aperto e lontano da altre persone».
Alberto Grigoletti, presidente di Croce Blu, associazione di volontari del soccorso, ha illustrato in particolare le conseguenze dell'utilizzo dei botti: «Quando scoppiano in mano, le conseguenze sono gravissime, con infermità e mutilazioni permanenti: nei migliori dei casi ci sono ustioni per le quali è sempre necessaria la chiamata del 118 e il ricorso alle cure sanitarie». V.Z.