Corsi organizzati dalCsvcon la collaborazione di Suem 118, Polstrada e vigili del fuoco e sette associazioni di soccorsoformano autisti d´ambulanza.
Le lezioni sono rivolte ai volontari con almeno 2 anni di esperienza Presenti medici, avvocati epsicologi per gestire l´impatto emotivo
A volte basta il suono della sirena di un´ambulanza perprovocare uno stato di agitazione. Eppure è proprio neimomenti critici che bisogna mantenere la calma. Per questo,
per poter guidare un´autoambulanza, è necessariaun´adeguata formazione unita a nervi saldi.
Il Csv, centro servizi per il volontariato, ha riunito setteassociazioni, attive sul territorio veronese, per promuovere larealizzazione di un corso di specializzazione atto a formare25 volontari, che diventeranno autisti di ambulanza e sarannoin servizio in diverse zone della provincia.
Sos Sona, Volontari Valeggio, Polo Emergency di Villafranca,Nucleo Lupatotino di San Giovanni Lupatoto, SalvamentoSoccorso di Peschiera, Croce Blu di San Martino BuonAlbergo e il Gruppo Protezione civile di Mozzecane, incollaborazione con il Suem 118, i Vigili del Fuoco e laPolstrada hanno deciso di unire le forze, dando il via al corso, iniziato in questi giorni e che dureràfino ad aprile, dedicato a volontari con almeno due anni di esperienza come soccorritori.
«L´autista dell´ambulanza è anche il responsabile dell´equipaggio», spiega Gabriele Sambenini,istruttore responsabile del corso, «è quindi un impegno molto serio quello che si assume. Spesso cisi trova a vivere delle situazioni difficili, di forte impatto emotivo, per questo è necessario esserepreparati ad affrontarli, con calma e competenza».
Le tredici lezioni prevedono infatti anche la partecipazione di medici, avvocati e psicologi, proprioper garantire una preparazione completa, a 360 gradi.
«Avere autisti soccorritori validi rende più semplice il lavoro, ma soprattutto migliora la qualitàdell´assistenza verso i cittadini, che è l´obiettivo più importante», assicura Massimiliano Maculan,referente per la formazione del 118. «I ragazzi che partecipano al corso sono tutti pieni di passionee di voglia di migliorare le proprie capacità».
Il corso si articola in momenti di spiegazione teorica, alternati ad esercitazioni pratiche e siconcluderà con tre prove di esame: scritto, orale e pratico. Dopo un periodo di affiancamento i neoautisti saranno pronti a prendere il proprio posto al volante delle autoambulanze.
«Non è un lavoro facile», ammette Alberto Grigoletti, presidente della Croce Blu, «un´altaprofessionalità è indispensabile. In questo momento in cui i fondi per il sociale sono sempre meno,l´unico modo per organizzare questi corsi è fare rete tra associazioni».
Un pensiero condiviso in pieno dal direttore del Csv, Lucio Garonzi: «Superando i campanilismi, innome del raggiungimento di obiettivi comuni e di valori condivisi, si possono ottenere ottimi risultatie riuscire a fare bene del bene».
I soccorritori in servizio attivo nelle associazioni coinvolte sono oltre 550, di questi il 40 per centosono donne. Ma la percentuale femminile scende al 10 per cento tra i 130 autisti. Tra di loro DeboraVenturi, da oltre 10 anni alla guida dei mezzi di soccorso. «Forse le donne sono poche per ladurezza dei turni, anche notturni, e magari, se si hanno figli, è più difficile. È però un lavoro moltogratificante, anche se di grande responsabilità. Ogni giorno si vivono situazioni di stress emotivo,per affrontarle e superarle bisogna mantenere i nervi lucidi ed essere caratterialmente capaci direagire bene sotto pressione. I volontari abilitati alla guida in emergenza sono a mala penasufficienti a coprire tutti i turni, perciò ben vengano questi corsi»